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Invidia, attenzione a quando diventa grave e patologica

L’invidia è un sentimento irrinunciabile e spesso inconscio che ogni essere umano è costretto a provare. L’invidia non fa distinzioni sociali. Puoi essere ricco o intelligente poco importa, prima o poi ci sarà qualcuno per il quale proverai invidia. E’ la nostra natura.

L’invidia mangia chiunque e distrugge tutte le nostre convinzioni. Nei casi più gravi può logorarti dall’interno e attraversarti come uno tsunami. Distrugge la nostra autostima in breve tempo. Nella sua massima intensità l’invidia può essere dannosa sia per se stessi che per gli altri. Si crea una sensazione di esistenza amara, di vita non vissuta o ancor peggio trasforma la propria esistenza in un sogno ad occhi aperti.

Invidia naturale o patologica?

Ad un certo punto della nostra vita, ognuno di noi ha percepito un senso di invidia verso una persona. Sia per le loro qualità fisiche, per i loro successi o magari per la loro fortuna. Nessuno è totalmente escluso dal provare questa sensazione. Ed è normale quando si tratta di invidia sana. Magari siamo invidiose perché la nostra amica si è fidanzata prima di noi, nostra sorella si è laureata con il massimo dei voti, una collega di lavoro ha ricevuto una promozione. Ecco, in questo caso l’invidia è salutare perchè dentro ci lascia quel senso di sfida e tristezza che ci spinge a migliorarci per provare a fare meglio.

Il problema si pone quando la mente viene travolta dall’invidia patologica. Quella sensazione che ci fa sentire inferiori a tutti. Un’invidia costante che ci logora giorno dopo giorno, ci fa stare male e non ci permette di raggiungere i nostri obbiettivi. Spesso ci trasforma la personalità, diventiamo cattive, aggressive. Non riusciamo a comprendere ed accettare come le altre hanno tutto mentre noi non abbiamo nulla. Magari poi non è neanche vero. Ma l’invidia è così, quando ci sfugge di mano diventa violenta e distruttiva.

Ascoltare l’invidia per aiutarci.

L’invidia, sia sana che patologica ci fa percepire il senso di mancanza di qualcosa verso qualcuno. Quantomeno è la convinzione che ci creiamo. Forse indica la presenza di una sensazione di inferiorità che ci impedisce di avere relazioni sane con gli altri. O forse, ci ricordano quel sogno da bambine che è rimasto intrappolato nella cameretta della nostra vita. Quante di voi da piccole sognavano di diventare ballerine e si sono ritrovate a 30 anni chiuse in un ufficio? Ecco, in qualsiasi forma si presenti, l’invidia ha sempre qualcosa da raccontarci, è per questo che è fondamentale ascoltarla e saperla gestire.

Non faremo nulla per negarla o nasconderla. L’invidia è lì e vuole avvisarci di qualcosa. Se così non fosse, non avremmo la sensazione di enorme peso interiore che ci impedisce di essere felici mentre guardiamo gli altri esserlo. Dobbiamo capire che siamo noi le padrone dei nostri sogni, così come siamo le uniche responsabili delle nostre ambizioni. Siamo invidiose? Bene, analizziamo gli aspetti di questa invidia fino a renderci conto che la vita stessa non è poi così tanto lunga se la viviamo con i sogni degli altri.

L’invidia patologica ci distrugge.

È vero, non abbiamo sempre le risorse per realizzare i nostri sogni, ma forse possiamo adattarli alle nostre possibilità e lavorare duramente per farli diventare realtà. Questo è il motivo per cui è normale che a volte ci si sente frustrate quando vediamo che qualcuno ha quello che noi pur impegnandoci non abbiamo ancora raggiunto, o che forse mai raggiungeremo.

Il problema è quando quella invidia diventa il fulcro centrale delle nostre interazioni sociali con gli altri. Quando domina i nostri rapporti e cominciamo a confrontarci costantemente con l’altro. In questo modo, tutto quello che possiamo fare è decentralizzare la nostra esistenza, aguzzare il nostro sguardo critico. Uno sguardo focalizzato sulla speranza del fallimento e altrui. Un atteggiamento punitivo che non perdona la felicità degli altri.

Così, l’altra persona finisce per diventare qualcuno da odiare. Un’atteggiamento che sta emergendo con notevole preoccupazione sui social network. Dove l’odio sociale frutto dell’invidia ha raggiunto livelli insostenibili. Un labirinto di malessere che ruota intorno alla sensazione di invidia e ha il potere di cieco quando si tratta di trovare una soluzione a quello che è successo.

Trasformare l’energia negativa in positiva.

Di fronte alla trappola dell’invidia e all’effetto della negatività che genera, diventa vitale trasformare quella energia per trovare ciò che ci rende felici. Così, tutto lo sforzo impiegato per invidiare gli altri lo sfruttiamo per migliorarci.

Solo noi possiamo essere il metro di giudizio di noi stesse. È importante supporre che il confronto con le altre persone sia totalmente inutile. Ogni essere umano è unico e ha i suoi punti di forza e di debolezza. Perché confrontarci con gli altri? Non siamo la stessa persona, non abbiamo lo stesso vissuto, né vediamo il mondo allo stesso modo.

Ogni persona è costruita in modo diverso. Alcune sono “migliori o peggiori” di noi sotto alcuni aspetti e viceversa. Questo è una regola fondamentale che dobbiamo assimilare se non vogliamo entrare nella trappola infernale dei confronti.

Solo vivendo nella nostra realtà possiamo migliorare ciò che siamo o cosa vorremmo essere. Quindi il miglior alleato per crescere non deve essere l’invidia, ma l’accettazione. Quella forza di volontà in grado di spingerci dove realmente vogliamo arrivare. Perchè è facile dare a colpa all’invidia quando non abbiamo la voglia di lottare per raggiungere i nostri obbiettivi!